Un viaggio
chiamato Puglia

Ti racconto un panino, quello cegliese

Panino con mortadella, pronto per essere gustato.

Erano gli anni ’50 quando nel cuore della Puglia, il salumiere Vincenzo Zucari volle viziare i propri clienti, proponendo una ricetta, ancora oggi, giudicata azzardata.
Pensò bene di unire quattro ingredienti, dalla diversa tradizione e provenienza. Tonno, capperi, mortadella e provolone, racchiusi tra due fette di pane, così da poterli conservare durante le ore che separavano il lavoro dalla meritata pausa pranzo.
Nacque così, tra genio e casualità, il panino di Ceglie Messapica.  

Gli bastò qualche decennio e conquistò tutti, anche i più scettici. Divenne gloria cittadina e ben presto superò i confini urbani. Ciò che lo rende così speciale è il contrasto tra la freschezza del tonno, la sapidità dei capperi, la dolcezza della mortadella e la piccantezza del provolone, un mix di sensazioni che si fondono in un’armonia unica.

 

Oggi, chi capita da queste parti non va via senza aver provato il famoso panino cegliese. È un’esperienza che coinvolge tutti i sensi e che lascia un ricordo indelebile nel palato.

Ci si ferma da Giuseppina, proprio davanti al campanile di Piazza Plebiscito, oppure dalla signora Lucetta Zito, che ha un negozio di alimentari proprio in centro.

Ah, quasi dimenticavo: il panino cegliese trova l’abbinamento ideale in una birra Raffo, 100% made in Puglia, o meglio… 100% made in Taranto. La sua freschezza e il suo sapore intenso si sposano alla perfezione con i sapori del panino, creando un connubio di gusto che esalta le peculiarità di entrambi i prodotti. Un vero e proprio omaggio alla Puglia, terra di sapori autentici e tradizioni culinarie secolari.

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