È il primo giorno. La sveglia suona presto.
A dirigere i lavori? Nonno.
Ci sono le bottiglie da lavare, i tini e i pentoloni. Bisogna preparare tavoli, tovaglie, stracci, mestoli, bacinelle e la macchinetta a manovella.
Domani la sveglia suonerà alla stessa ora, alle 06:00. Devono arrivare i pomodori e l’equipe di esperte, mamma e zia dovranno tenersi pronte alla selezione della materia prima. Di solito, accade più o meno così, eliminano i frutti mollicci o abitati da vermetti e quelli troppo acerbi o maturi. La selezione è davvero accurata. Tra quelli che si salvano, alcuni condiranno le orecchiette, rigorosamente con cacio ricotta, preparate per il pranzo.Tutto è perfettamente organizzato.
Del lavaggio dei pomodori ce ne occuperemo io e le mie sorelle. Lavati i primi, li metteremo in grossi calderoni per la cottura, non senza polemiche sul basilico, se va messo fresco o cucinato.
A cottura ultimata, nonno darà il via per “minestrare” i pomodori, ovvero toglierli dall’acqua di cottura, e metterli a scolare. I primi pomodori cotti e scolati andranno nella macchinetta per essere passati. Quando il primo tino sarà pieno di salsa andrà sostituito da un altro vuoto, mentre il primo sarà spostato per l’imbottigliamento di cui si occuperà papà, tappatura compresa.
Alla fine, le bottiglie saranno inserite accuratamente nel pentolone, dopo aver acceso il fuoco sotto le caldaie. La regola è: «devono arrivare a bollire, e da lì si calcola un’ora».
Sembra una faticaccia ma è più una riunione di famiglia. L’occasione perfetta per raccontare che Lucrezia non si è sposata più con Vito, che Giulia si laurea a ottobre, che domenica prossima si fanno pure le brasciole con le polpette.
Spenti i fornelli e raffreddata l’acqua, si procederà all’estrazione delle bottiglie e alla distribuzione dei beni.«Perché non esiste che te ne vai al Nord e compri la salsa al supermercato».
Avrai sicuramente capito che preparare la salsa di pomodoro in casa è una tradizione che nella mia famiglia resiste ancora, nonostante il tempo. Profumi, aromi mediterranei e ricordi che si mescolano. È una tradizione di famiglia, un rito in Puglia.