Con un centro storico che sembra una cartolina, pieno di vicoli e stradine bianche che si intrecciano, a tratti vasi di fiori colorati e altri piccoli dettagli come l’arte di conservare i pomodori appesi, Ostuni offre un meraviglioso scenario. Questa piccola perla in provincia di Brindisi, sospesa su tre colli e ben visibile anche da lontano, è la reginetta indiscussa del bianco. Le sue casette sono interamente dipinte di calce e ti daranno la sensazione di essere tornato indietro nel tempo. Da ciò che raccontano i libri, infatti, la calce venne utilizzata per la prima volta nel Medioevo per donare luce ai vicoli stretti e bui della città e poi nel ‘600 per scacciare via l’epidemia di peste. Questa pratica continuò nel corso dell’Ottocento, quando il comune emanò un’ordinanza che obbligava tutti gli abitanti a dipingere le proprie abitazioni di bianco per ragioni di tipo igienico. Finché oggi, l’uso della calce, da esigenza sociale è diventata la nota distintiva di Ostuni.
Per non parlare poi di quanto sia lo sfondo ideale per le nostre foto. Allora non ci resta che fare una passeggiata insieme.
Eccola, la Colonna di Sant’Oronzo, in Piazza della Libertà, in stile barocco e dedicata al patrono della mia città. Potremmo fermarci a fare colazione in piazza e poi imboccare la stradina che sale verso la cattedrale (mi raccomando scarpe comode). Qui, tra i profumi intensi di pane fatto in casa e olio extra vergine di oliva, sono certa verrai preso dalla febbre da souvenir. Buoni i negozietti di prodotti tipici e belli quelli di manufatti perché tu riesca a ignorarli. Tra i miei souvenir preferiti che ti consiglio di comprare a Ostuni ci sono i fischietti: originali e colorati portafortuna da donare o custodire in segno di buon auspicio. Sono una delle massime espressioni della tradizione pugliese e mi ricordano tanto la mia infanzia e i tempi delle gite alle elementari.
Attraversando questo piccolo arco, arriveremo dritti dritti alla bellissima Cattedrale di Santa Maria Assunta. Richiama un po’ lo stile gotico e dando le spalle al portale principale, di fronte, ti mostrerò l’arco Scoppa che collega il Palazzo Vescovile al seminario di Ostuni.
Ma tra tutti questi profumi e stradine non ti si è aperto lo stomaco? (ahahahah). Ti porto nel mio posto preferito… qui vicino… l’Osteria del Tempo Perso.
E con questo buonissimo pranzo la strada del ritorno ci aspetta!